Lo spazio siamo noi
- 22 February 2017
- Coworking Office
“Viviamo lo spazio fisico come le emozioni che proviamo ogni giorno”
Make Space (John Wiley & Sons, 2012)
Senza neanche saperlo noi assorbiamo e riflettiamo quello che l’ambiente ci comunica, influenzando la nostra vita e il nostro lavoro.
La prima idea che ci viene camminando nella maggior parte degli uffici che conosciamo, non è quella di un posto dove le persone condividono idee e lavorano insieme ma invece un posto dove ognuno lavora da solo, escludendosi completamente da quello che è lo spazio esterno che lo circonda.
“Come le piante, le idee hanno bisogno di spazio, aria e luce per crescere”
Make Space (John Wiley & Sons, 2012)
Fortunatamente, sempre più realtà nel mondo stanno reinterpretando l’idea di spazio.
Mentre navigavo in rete, una mi ha colpito su tutte: The Standford University Istitute of Design.
In questo istituto si stabilisce uno stretto legame fra ambiente, creatività e approccio analitico, attuando una metodologia di lavoro davvero interessante e ispiratrice che loro chiamano “design thinking” (pensare progettuale).
Disegnare e progettare sfruttando metodi provenienti dall’ingegnieria, combinandoli con idee derivate dal campo dell’arte, strumenti delle scienze sociali e elementi di business ed imprenditoria.
Il metodo viene poi insegnato organizzando gli studenti in gruppi di lavoro personalizzati a seconda delle singole caratteristiche degli individui, stimolando la cooperazione e la produttività.
Il collante che unisce tutti questi elementi è l’ambiente in cui ogni giorno queste persone lavorano, un ambiente ideato per favorire e migliorare le relazioni che si possono creare, dando la possibilità di affrontare le sfide giornaliere come una squadra e mai da soli.
Spazi ampi, arieggiati e colorati, spazi dove è possibile prendersi una pausa, dove è possibile camminare e respirare, magari, guardando dalla finestra il parco poco lontano.
Non è difficile la lezione che possiamo imparare dalla d.school.
Creiamo spazi secondo quello in cui crediamo e non secondo quello che dobbiamo fare. Impariamo a collaborare rispettandoci e non ad isolarci.
Dobbiamo essere felici di dove viviamo e felici di quello che facciamo, per questo, lo spazio che ci circonda dovrebbe essere quello che siamo.